Bilancio Squadre 2023: Team dsm – firmenich

Il Team dsm – firmenich conferma la sua vocazione ai giovani e inevitabilmente i risultati di spicco non ci sono. Pur restando nelle zone basse della classifica, la formazione neerlandese trova comunque modo durante l’anno di tirar fuori alcuni risultati di assoluto valore, tanto che nelle appena undici vittorie totali ci sono comunque tre tappe nei grandi giri e una classica WorldTour.

TOP

Nonostante non sia riuscito ad alzare le braccia al cielo durante questa stagione, Romain Bardet è stato il corridore della squadra che nel complesso ha ottenuto i migliori risultati e, soprattutto, il maggior numero di punti UCI. L’esperto scalatore transalpino è riuscito a chiudere in top-10 tre corse WorldTour di alto livello quali Parigi-Nizza, Giro di Romandia e Giro di Svizzera e ha trovato discreti piazzamenti nelle classiche più adatte alle sue caratteristiche, vale a dire Freccia Vallone, Liegi-Bastogne-Liegi e Il Lombardia. Sfortunato al Tour de France, costretto ad abbandonare alla fine della seconda settimana a causa di una caduta, mentre era in lotta per un posto nei dieci, il 33enne si è poi presentato alla Vuelta a España con l’obiettivo di andare a caccia di un successo parziale, sfiorando la vittoria a Larra-Belagua, battuto solo da un super Evenepoel. Anche se lontano dai fasti di un tempo, il classe 1990 resta una garanzia e un punto di riferimento per il team e per i tanti giovani della rosa, e lo sarà anche nel 2024.

Il prossimo anno non ci sarà invece Alberto Dainese, che andrà alla Tudor Pro Cycling, ma il velocista veneto è stato in grado di dare un grande contributo alla formazione neerlandese in questo 2023. Nonostante sia talvolta costretto a fare da ultimo uomo agli altri sprinter della squadra, il 25enne riesce ad esultare in tre occasioni, la prima delle quali in un Giro d’Italia al quale inizialmente non avrebbe dovuto partecipare e nel quale si ritrova spesso a tirare le volate a Mayrhofer. Nell’ultima settimana, dopo aver sofferto anche qualche problema fisico, il classe 1998 riesce però a sfruttare la sua occasione e a cogliere il successo sulle strade di casa, a Caorle, lasciandosi dietro Jonathan Milan per questione di centimetri e bissando la vittoria dello scorso anno. Dopo aver conquistato la frazione inaugurale dell’Arctic Race of Norway, si ripete a fine stagione alla Vuelta a España mettendosi dietro Filippo Ganna, dimostrando continuità e affidabilità.

Se le sue vittorie sono state meno pesanti rispetto a quelle dell’azzurro, il più vincente nell’arco della stagione è stato invece Sam Welsford, che ha alzato le braccia al cielo quattro volte. Per il 27enne australiano la conferma di una crescita importante dopo aver aperto il contatore lo scorso anno, condendo la sua stagione con numerosi podi e piazzamenti che ne sostengono anche le rivendicazioni di maggiore spazio e occasioni che spera di andare a poter cogliere altrove.

Il successo più presigioso è invece arrivato ad opera di Marius Mayrhofer, che già a gennaio ha regalato al team la sua vittoria in una classica WorldTour grazie al successo alla Cadel Road Race, corsa non di grande prestigio, ma che vale comunque un bel bottino in termini di punti. Nel resto dell’anno non entusiasma, soffrendo il cambio di livello negli sprint al Giro ad esempio, ma con quell’apertura aveva già riuscito il suo anno.

Al primo anno fra i professionisti, Max Poole ha subito saputo farsi notare chiudendo in quarta posizione una corsa prestigiosa come il Giro di Romandia e raccogliendo un discreto numero di piazzamenti nell’arco della intera stagione, con il quarto posto di tappa alla Vuelta a España come altro fiore all’occhiello di una annata in cui ha saputo mostrare talento e prospettive importanti. Risultato importante anche per Andreas Leknessund, che al Giro d’Italia ha sfiorato la vittoria di tappa dopo una fuga, che gli ha consentito di indossare con onore la Maglia Rosa per cinque giorni riuscendo poi a restare nelle zone alte di classifica fino a chiudere in ottava posizione.

Generoso, ma sfortunato, con la grande giornata alla Parigi-Roubaix come fiore all’occhiello, John Degenkolb ha vissuto una stagione non sempre brillante, nella quale ha dimostrato la sua capacità di guidare il team e consigliare i giovani. Tra i quali anche il nostro Lorenzo Milesi, prima Maglia Rossa della Vuelta a España grazie al successo del team nella cronosquadre.

+++ Romain Bardet
++ Alberto Dainese
+ Sam Welsford

FLOP

In una squadra costruita soprattutto sui giovani, i risultati possono spesso non arrivare. Ma al netto di un Oscar Onley dal quale ci si poteva aspettare qualcosa in più, non è certo a questi ragazzi che bisogna puntare il dito quando le cose non vanno. Chi ormai proprio giovanissimo non è più è Chris Hamilton, corridore che ormai si conferma un onesto gregario, al quale concedere qualche giorno di libertà che tuttavia non è ancora mai riuscito a concretizzare, malgrado qualche buon tentativo anche quest’anno. Non ha brillato neanche l’ex giovanissimo Marco Brenner, corridore classe 2002 che quest’anno viveva il suo terzo anno fra i professionisti. Un passaggio forse troppo anticipato che non sembra aver propriamente dato i suoi frutti nel suo caso.

Non ha convinto del tutto inoltre il classe 2000 Henri Vandenabeele, che era arrivato fra i professionisti con ottimi risultati nelle categorie giovanili, tuttavia ancora non proprio confermati tra i grandi. Da Nils Eekhoof, vincitore di Parigi-Roubaix e mondiale, poi squalificato, tra le categorie giovanili, cominciano invece ad arrivare primi segnali interessanti, anche se siamo ancora lontani dalle aspettative.

Non ha proprio invece funzionato il rapporto interno con Harm Vanhoucke, che in estate è tornato dove era cresciuto, alla Lotto Dstny, non correndo così neanche una intera stagione con la squadra. Sfortunatissimo invece Patrick Bevin, tra i pochi uomini di esperienza del team, costretto a saltare gran parte della stagione per infortunio, senza poter così dare il suo contributo alla causa.

– Henri Vandenabeele
—  Chris Hamilton
— Harm Vanhoucke

Classifica UCI

La squadra bazzica nuovamente i bassifondi del Ranking UCI, con una 17ª posizione che al momento rappresenta la salvezza, ma che ovviamente non lascia dormire sonni tranquilli in vista di un biennio che si preannuncia molto caldo e combattuto. Un trend che il team dovrà cercare di migliorare per non farsi coinvolgere in una lotta che rischia di fare male ad un team che non è necessariamente equipaggiato per sostenere questo tipo di pressione.

CORRIDORE NAZIONE ETÀ PUNTI
BARDET Romain
FRA
33 1446.5
WELSFORD Sam
AUS
27 991.14
DAINESE Alberto
ITA
25 702.5
LEKNESSUND Andreas
NOR
24 668.14
POOLE Max
GBR
20 664.5
DEGENKOLB John
GER
34 616
MAYRHOFER Marius
GER
23 521
VERMAERKE Kevin
USA
23 474
EEKHOFF Nils
NED
25 471
DINHAM Matthew
AUS
23 463
ONLEY Oscar
GBR
21 385.5
ANDRESEN Tobias
DEN
21 339.14
MILESI Lorenzo
ITA
21 279.5
VAN UDEN Casper
NED
22 249
HAMILTON Christopher
AUS
28 247.5
BITTNER Pavel
CZE
21 159
EDMONDSON Alexander
AUS
30 132.14
FLYNN Sean
GBR
23 126.5
BRENNER Marco
GER
21 75
STORK Florian
GER
26 58

Miglior Momento

L’inatteso trionfo nella cronosquadre inaugurale della Vuelta a España, che consegna la maglia rossa di leader a Lorenzo Milesi è sicuramente il trionfo più bello per una squadra che fa della compattezza un suo punto di forza.

Bilancio Team dsm - firmenich 2023

Volate - 7
Classiche - 5.5
GT - 6.7

6.4

Le cose migliori si sono viste in volata, con il comparto degli uomini veloci che ha sostanzialmente tenuto a galla la squadra grazie a successi preziosi nel corso dell'anno

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